Dino Crivellari : Banche “Less significant”e linee guida BCE sui NPLs
Dopo quasi tre anni di gestazione, finalmente pochi mesi fa la BCE ha pubblicato le linee guida per le banche “Significant” , cioè sottoposte alla vigilanza europea.
Come c’era da aspettarsi, Banca d’Italia ha fatto subito sapere che quanto prima adotterà le stesse impostazioni, mutatis mutandis, per le banche “Less significant”, cioè quelle sottoposte alla sua vigilanza.
Si tratta di 145 pagine di “condizionali” perché la BCE non vuole imporre, ma suggerire. Non si creda che questo ne attenui la vincolatività. In ogni passaggio è previsto che se la banca destinataria non avrà adottato i suggerimenti delle linee guida sarà tenuta a giustificarsi.
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Non sarà facile trovare delle giustificazioni perché la BCE suggerisce l’adozione di comportamenti del tutto condivisibili, da manuale “basico” di tecnica bancaria, che dovrebbero essere patrimonio comune e strumentario ordinario del ” buon banchiere”.
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Il fatto è che le cose in realtà non stanno proprio così. Le banche, nel tempo, si sono molto allontanate dai comportamenti prudenti che Linee guida riaffermano ora solennemente. Negli ultimi 20 anni molte banche hanno trascurato le problematiche operative e strategiche della gestione dei crediti deteriorati, ritenendo, fino a non molti anni fa, che i crediti patologici fossero un male necessario, ma sostanzialmente trascurabile, da affidare alla gestione di personale e dirigenti non sempre eccellenti e poco motivati. Insomma scarsa attenzione e bassa considerazione da parte dei vertici aziendali.
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Attenzione e considerazione erano riservate alle strategia ed al personale di vendita dei servizi e dei prodotti, considerando tali anche le erogazioni dei fidi. Peccato che le eccellenze a questo dedicate fossero formate più per ” vendere ” servizi e quote di fondi, che per “comprare” i debiti dei clienti, cioè per erogare fidi, azioni , queste ultime, che non possono rispondere alla unica logica della massimizzazione dei ricavi perché ,per quanto riguarda i fidi, poi bisogna fare i conti con il costo del rischio.
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Ora BCE richiama tutti alla realtà, a cominciare dagli amministratori delle aziende di credito che sono investiti , con un richiamo formale , alla responsabilità diretta nella definizione delle strategie di gestione dei npls , con una attenzione ed un impegno che devono essere misurabili, anche in termini di tempo dedicato, da parte dei Vigilanti.
In relazione al grado di rilevanza dei crediti deteriorati della banca rispetto al complesso dell’attivo e ‘ consigliato addirittura che nel CdA siedano anche esperti in crediti deteriorati , non intendendosi per tali, ad esempio , degli avvocati solo perché esperti di diritto.
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Per il resto le prescrizioni sono particolarmente orientate alla adozione di modelli organizzativi, strumenti informatici, procedure e processi dove la misurazione ,non solo dei risultati , ma anche dell’efficienza operativa sia costante ed efficace e continua.
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Non sono temi da poco e per molte banche, specie nelle “Less significant” si tratterà di porre mano in maniera consistente ad una realtà poco approfondita.
In effetti le strutture più evolute e compliant rispetto alle linee guida BCE non le hanno le banche, ma i servicer , i quali in questi anni hanno dovuto misurarsi con mandanti molto esigenti e concorrenti agguerriti , per cui si sono molto evoluti rispetto all’ artigianalità anche di solo pochi anni addietro. Molti servicer hanno sistemi di misurazione e di controllo della gestione particolarmente profondi e efficienti.
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In Italia ci sono esperienze ed esperti che molte delle indicazioni date dalla BCE le hanno già sperimentate e messe in pratica con successo e nel dettaglio e sono quindi in grado di trasferirle velocemente, contestualizzandole con costi contenuti , alle realtà bancarie “Less significant”; popolari, Bcc, eccetera.
Personalmente, nella lettura delle linee guida, ho individuato almeno una ventina di prescrizioni già applicate concretamente nelle mie pregresse esperienze operative . Si tratta di applicazioni di non complessa ripetibilità in qualunque organizzazione bancaria di media e piccola dimensione.
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D’altra parte e’ opportuno che tali realtà provvedano il prima possibile ad adeguarsi e non solo per evitare le conseguenze critiche di una ispezione negativa della vigilanza, ma ancor più perché la diffusa competitività con gli altri players sarà fortemente influenzata dalla guadagnata efficienza in termini di gestione del credito deteriorato.
Un solo esempio per tutti.
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Le linee guida BCE suggeriscono di disimpegnarsi velocemente anche dalle relazioni in bonis a rischio crescente , quindi anche di avere una strategia ben precisa nella gestione di posizioni critiche , ancorché non classificate come deteriorate. Sotto questo aspetto chi parte per primo eviterà di “tenere il cerino in mano” rispetto ai concorrenti più avveduti.
Non c’è tempo per indugi e titubanze.
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L’avvocato Dino Crivellari interverrà al convegno organizzato da Paradigma “Le Linee Guida BCE per il trattamento dei Non Performing Loan (NPL) e l’impatto sulle banche vigilate dalla Banca d’Italia – Analisi per la gestione attiva degli NPL” previsto a Milano il 5 luglio 2017.
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