Gestione dei crediti in sofferenza SMD e decreto legislativo 116/24
Un nuovo articolo dell’Avv. Dino Crivellari Gestione dei crediti in sofferenza SMD e decreto legislativo 116/24 è stato pubblicato sulla rivista: Dirigenza Bancaria n. 225 di Ottobre 2024.
Considerazioni di carattere generale. Perché regolare i gestori e non gli acquirenti di sofferenze?
Il legislatore comunitario, e di conseguenza il legislatore nazionale del recepimento, con la SMD (Secondary Market Directive) e il decreto legislativo 116/2024 hanno assunto finalmente una posizione apparentemente decisa rispetto ad un fenomeno, quello degli Npl , che ha caratterizzato le vicende bancarie della seconda decade di questo secolo , in particolare in Italia.
Le dichiarazioni di intenti della SMD fanno riferimento , tra l’altro, alla necessità di rendere più efficiente il grande mercato degli Npl. Perché un mercato sia efficiente c’è bisogno di una domanda e di un’offerta equilibrate in relazione alla quantità di merce disponibile e di regole chiare e di facile applicazione che favoriscano le transazioni tra operatori. Ma aldilà degli intenti dichiarati , le norme che sono state finalmente varate tradiscono una diversa preoccupazione di legislatori e Regulator: la preoccupazione di non avere più sotto controllo le vicende e la gestione degli scarti di produzione dell’industria del credito (appunto gli Npls ) che nel corso degli anni “10” di questo secolo avevano superato i 1000 miliardi di valore a livello europeo e sono diventati un fenomeno endemico nel nostro paese dove erano 360 miliardi nel 2015 e non riescono a diminuire più di tanto dopo quasi 1 O anni di cessioni massive che hanno visto alleggerire i bilanci bancari di quasi 300 miliardi di sofferenze, ma hanno trasferito il problema in un settore molto meno regolato e vigilato come quello dei fondi speculativi.
Apparentemente il sistema bancario, a parte le perdite registrate nelle cessioni e le conseguenti necessità di ricapitalizzazione, ne ha tratto beneficio. Ma ora la preoccupazione di studiosi e Regulator è che, come accadde nel 2008, l’interconnessione tra NBFis (Non bank financial institutions) e il sistema creditizio possa ritrasferire a quest’ultimo eventuali shock finanziari che dovessero emergere nello Shadow banking.
Questo argomento è molto più complesso e vasto e riguarda orizzonti ben più ampi di quelli del mercato degli Npls , ma Regulator e legislatori, per quanto riguarda quest’ultimo, hanno deciso di affrontarlo secondo la regola che “il pesce puzza dalla testa, ma si squama dalla coda”. Da qui SMD e decreto legislativo 116/24 non si occupano tanto di regolamentare gli acquirenti di crediti in sofferenza ( di norma i fondi), quanto i gestori che operano per loro conto nel recupero dei crediti. Il risultato è gravido di conseguenze.