Nota su accesso dei liberi professionisti ai fondi strutturali europei
La legge di Bilancio per il 2016, 11 dicembre n. 232, ha equiparato per la prima volta in Italia i liberi professionisti alle piccole e medie imprese per quanto attiene l’accesso alle opportunità finanziate attraverso il Fondo Sociale Europeo (FES) e il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per la programmazione negoziata 2014/2020.
Tale norma è stata poi ripresa dal disegno di legge per il Lavoro autonomo, approvato definitivamente lo scorso 10 maggio dall’Assemblea del Senato, in attesa di pubblicazione in GU, che all’articolo 12, comma 2, ribadisce l’equiparazione dei professionisti alle PMI in merito all’accesso ai fondi strutturali europei, al di là della programmazione prevista per il periodo 2014/2020.
L’accesso dei professionisti ai fondi europei FES e FESR era stato già sancito dal Regolamento (CE) n. 1303/2013 del 17, dicembre 2013, direttamente applicabile all’interno degli Stati membri dell’UE, che consentiva l’accesso alle risorse comunitarie a tutti i professionisti esercenti attività economiche, indipendentemente dall’iscrizione in albi, elenchi, liste.
Mancava però in Italia una norma primaria di adeguamento che è arrivata prima con la legge di Bilancio 2016 e poi con la legge sul lavoro autonomo.
Nell’ambito del ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali europei, i liberi professionisti possono accedere ai bandi comunitari al fine di promuovere la ricerca, lo sviluppo tecnologico e innovazione e la competitività del sistema professionale.
Finalmente anche i professionisti possono potranno beneficiare degli incentivi comunitari, singolarmente o attraverso i propri organismi associativi, i confidi e gli enti bilaterali che possono svolgere il ruolo di intermediari finanziari dei fondi europei ovvero attraverso le associazioni di categoria che parteciperanno direttamente ai bandi comunitari.
Le opportunità sono numerose e vanno dalla formazione continua, al cofinanziamento delle spese per l’inizio dell’attività professionale e si estendono al supporto per l’accesso al credito come anche ai finanziamenti a fondo perduto per la realizzazione di progetti di valore strategico.
Numerose opportunità riguardanti la formazione continua e il supporto a start-up professionali erano già accessibili nel contesto di alcune regioni (Lazio, Toscana, Veneto ma anche Puglia e Lombardia) mentre in tutte le altre il fermento è tale per cui l’adeguamento dovrebbe effettivo in tempi brevi, in ogni caso non oltre la fine del 2017.
Accesso al credito e finanziamenti a fondo perduto sono modalità di incentivazione tipiche dei fondi FES e FESR che sono tradizionalmente riservate alle imprese. L’apertura ai professionisti rappresenta dunque una novità sostanziale che, permettendo l’accesso agli oltre 50 miliardi della programmazione FES e FESR per il prossimo quadriennio da parte di una vasta platea di operatori, mira a sostenere settori chiave dell’economia italiana ben oltre il 2020.
Attraverso un pool di specialisti in monitoraggio legislativo, nella strutturazione di partenariati e sviluppo di idee progettuali in risposta a bandi europei, Master Legal Service da un lato segue da vicino gli sforzi normativi volti all’adeguamento della programmazione regionale alle prescrizioni della legge di bilancio 2016 e della legge sul lavoro autonomo in tutte le regioni italiane; dall’altro adatta costantemente le proprie strategie per il monitoraggio ed il perseguimento delle opportunità di finanziamento secondo un approccio olistico ed intersettoriale.
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